Rapporto di minoranza

26.08.2015 – Rapporto di minoranza

COMMISSIONE DELLE PETIZIONI

Rapporto di Minoranza sulla Mozione GUS – Casa Yvette

Il rapporto di maggioranza accoglie “lo spirito della mozione, ma, tuttavia, ritenendo la casa Yvette non adatta per lo scopo proposto” demanda al Municipio il compito di “chinarsi a cercare una soluzione più consona alla problematica sollevata dalla mozione in merito ai profughi”.

Constatiamo con piacere la disponibilità delle forze politiche a cercare una soluzione al problema da noi sollevato, ma questa disponibilità ci sembra espressa in modo generico e quindi insufficiente perché non vincola l’esecutivo al rispetto di una tempistica che tenga conto dell’urgenza del problema.

Per questa ragione manteniamo le richieste espresse nella mozione pur dichiarandoci disponibili a trovare soluzioni anche al di fuori della casa Yvette. Da questo punto di vista, infatti, capiamo lo spirito del rapporto di maggioranza secondo il quale, la nostra mozione ritarda e rende inutile il lavoro effettuato dal Municipio e dalla commissione dei lavori pubblici a proposito appunto dell’utilizzazione di questo lascito.

Se quindi, la detta abitazione, non è adatta alla soluzione del problema, riteniamo che si debba ripiegare su un’alternativa, che potrebbe essere, per esempio, un appartamento affittato dal comune nel quale alloggiare la famiglia prescelta, che se non è siriana potrebbe anche essere curda, eritrea od altro ancora.

Crediamo inoltre importante segnalare un altro aspetto che riguarda la nostra mozione. Negli ultimi anni l’immigrazione è diventata un problema sensibile, che muove energie diverse quasi tutte però orientate e guidate da una forma di populismo contro il quale è necessario sollevarci. Sta prevalendo, infatti, nei discorsi politici sull’argomento, una forma di pensiero unico caratterizzata dalla paura, dall’egoismo e dalla mancanza di solidarietà. Il risultato di questo modo di pensare è una chiusura e un ripiegamento difensivi, che impediscono di capire i reali contorni di quanto sta succedendo soprattutto nel Medio Oriente ed in Africa e che occultano le cause del fenomeno tra le quali vi sono anche le responsabilità del mondo occidentale (e quindi nostre).

Certo il problema è molto complesso, la crisi è mondiale o globale ed è difficile pensare di risolverla con un intervento puntuale come il nostro che per alcuni è paragonabile al tentativo del bambino che sulla spiaggia vorrebbe travasare l’acqua del mare nel buco che ha appena scavato. Per queste stesse persone, inoltre, alla politica attuale in materia di immigrazione non vi è alternativa. Evidentemente non condividiamo queste conclusioni che implicherebbero, se accettate, la fine stessa dell’attività politica che per definizione è un discorso sul possibile. Non continueremmo a fare politica se non pensassimo possibile un’alternativa.

E l’alternativa che noi proponiamo è una proposta di piccoli passi che ha come scopo di combattere le tendenze in atto. Si tratta chiaramente di una proposta minimalista che non può modificare la situazione internazionale (è al di là delle nostre forze); la sua utilità, però, non è solo di aiutare una piccolissimo gruppo di persone (veramente pochissime per rapporto all’entità del problema), ma anche di creare l’occasione di dibattere e di discutere al fine di favorire – lo speriamo vivamente – la nascita di uno sguardo diverso sui nostri rapporti con gli altri. Uno sguardo caratterizzato da maggior rispetto, solidarietà ed apertura, nei confronti di chi vive nel precariato e nella povertà, sia esso un nostro connazionale o uno straniero. I valori occidentali, attorno ai quali stiamo costituendo una nostra identità (quelli dell’Europa cristiana, ma anche quelli dell’illuminismo e della scienza, e che ci indicano la via della tolleranza, del rispetto dei diritti, della solidarietà, dello spirito critico, ecc.) si difendono meglio vivendoli nella quotidianità piuttosto che erigendo barriere.

Proponiamo quindi al Consiglio Comunale di accettare la nostra mozione adattandola a quanto espresso pocanzi. Perciò si risolve :

non ritenendo la casa Yvette adatta alla soluzione del problema posto dalla mozione, il nostro comune mette a disposizione un appartamento in grado di poter ospitare una famiglia di tre o quattro persone. Questa famiglia sia scelta, tra i profughi più bisognosi (siriani o di altra provenienza) che, attualmente, affluiscono in gran numero verso il nostro paese, a causa dei disagi e dei gravi pericoli in cui incorrono nei loro rispettivi paesi.

Per la commissione delle petizioni

Enrico Bernardi